Vincenzo Bonaminio illustra come il pensiero teorico di Michael Balint abbia rivoluzionato la tecnica psicoanalitica. Riflette, con riferimento a un articolo critico di Masud Khan, su come abbia influenzato “silenziosamente” la concettualizzazione di D.W.Winnicott. Conclude, con un lavoro teorico-clinico, sull’importanza del “non interpretare” che i due Autori condividono nell’intenzione di rispettare e stimolare la creatività soggettiva del paziente.

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